Sciot & Vnot. Come è andata la prima edizione

Sciot & Vnot 2017. Come è andata la prima edizione
Febbraio 12, 2017 MFRunning

Classifica e dati da Icron

Sciot & Vnot, Nanz & Riet, chiamatela come volete, ma questo percorso di 15 chilometri, che da Martina Franca porta a Locorotondo per poi ritornare a Martina Franca, è davvero incantevole. Si attraversa, infatti, la Valle d’Itria, bella, bellissima, stupenda, con i suoi Trulli e le altre tipiche costruzioni a secco, il verde, le coltivazioni, il mare sullo sfondo, panorami da gustare e conservare nell’animo.

Rinviata lo scorso 8 gennaio per l’improvvisa e violenta nevicata, domenica mattina scorsa, 12 febbraio, è sembrato che lassù qualcuno ce l’avesse con questa manifestazione, perché una violenta e inaspettata pioggia ci accoglie a Martina. Il problema è il colore del cielo, grigio, intensamente grigio, carico di nuvole, non regala davvero speranze.

In Piazza XX Settembre, sede di ritrovo, preoccupati gli organizzatori, i soci della neonata società “Martina Franca Running”, quasi bloccati nel definire gli ultimi particolari; demoralizzati gli atleti a chiedersi se valga la pena correre: si procede comunque al ritiro dei pettorali e dei chip. Cinque euro il costo dell’iscrizione, non è previsto pacco gara, ma un ricco ristoro post-gara…

Bagni chimici all’ingresso della Villa Comunale, i bagni della stessa Villa Comunale a disposizione degli atleti, con 702 iscritti alla competitiva e 159 alla passeggiata dei non competitivi, definiti camminatori.

Se qualcuno crede che i miracoli avvengono sono nelle favole, doveva essere con noi domenica a Martina: quando manca meno di un’ora alla partenza, la pioggia comincia a scemare, il cielo si rischiara un po’ pur rimanendo grigio, insomma torna la voglia di correre e di mettersi in gioco in tutti, la maledizione è finita.

Ad allietare ancor più lo spirito dei presenti, la voce armonica di Paolo Liuzzi, che ha una parola per tutti, dagli atleti agli sponsor, dai giudici agli spettatori.

Gli atleti, intanto, hanno già provveduto a cambiarsi e cominciano il riscaldamento, le strade centrali di Martina sono un via vai di voci, colori, sensazioni, voglia di correre e di… vivere.

Ma, intanto, è già tutto pronto per i camminatori, che partiranno con mezz’ora di anticipo, sfruttando almeno inizialmente altre strade per evitare immediati incontri con i più veloci atleti competitivi.

Tante facce nuove tra i camminatori, non manca qualche podista di lungo corso che i problemi fisici relegano qui, come il buon Lello Chiapperino, ultramaratoneta rimasto sempre tale nello spirito e nella voglia di fare. Bella anche la mise di Ernesto Teodosio, con tanto di bastoncini da walker.

Lo sparo e via, i “camminatori” cominciano la loro lunga passeggiata, non nascondo che mi sarebbe piaciuto accodarmi…

Ma il momento clou si avvicina, i giudici richiamano gli atleti sull’ampio Corso Italia, qualche problema legato alla richiesta della Polizia Locale di far transitare un pullman di linea quando è già tutto pronto, con i sensori dei rilevatori chip che sarebbero stati incredibilmente danneggiati. Respinto l’autobus, richiamati gli atleti che sbucano da ogni parte in ogni istante, finalmente è tutto pronto, ciascun partecipante è dietro il tappeto chip, lo sparo e via, buon divertimento!

Tanti gli atleti infortunati, che restano al palo con me, li invito a non seguirmi e auguro loro l’immediata guarigione e conseguente ripresa.

Tracciato spettacolare come dicevo inizialmente, ma tecnico, duro e difficile in alcuni tratti di salita e anche di discesa, perché anche la discesa occorre saperla correre.

Inizialmente, dopo l’immediata discesa, il percorso alterna continuamente cambi di pendenza; prima del 6° chilometro una non trascurabile ascesa porta all’ingresso in Locorotondo, un’ampia scalinata in città non guasta, e poi giù molto veloci…. Si riprende con il continuo variare di pendenza e si procede così, almeno fino al 14° km, quando l’ultima salita strappa l’ultimo sforzo agli atleti che, poi, attraversando il centro storico, passando sotto l’Arco, giungono in piazza XX settembre, dove tra gli applausi del pubblico e gli incitamenti di speaker Paolo terminano la loro fatica.

Percorso blindato al traffico (qualche problema solo all’ingresso nel centro storico), presenti addetti nei punti più a rischio, due (o forse tre) i ristori con bottigliette d’acqua, non c’è modo di lamentarsi.

Da elogiare anche il lavoro dei ciclisti apripista, e qui lascio la parola a Antonio Esposito, che ha corso tutta la gara tra i primissimi: “Un plauso ai ciclisti che ci hanno accompagnato dandoci info sul percorso, anticipando quello che ci aspettava man mano, quindi mi hanno permesso la migliore gestione energetica che potevo. In più si premuravano di tenere il percorso assolutamente libero, che non è così scontato come si potrebbe pensare, soprattutto sulla gare più lunghe…”

E allora è d’uopo raccontare che la gara vive inizialmente sul duello Bianco-Esposito, con il primo che progressivamente ha la meglio e si presenta in solitario sul traguardo, chiudendo con il tempo di 53:05. Lo stakanovista atleta della Dof Amatori Turi non si accorge nemmeno che lo attende la corona d’alloro per cingergli la testa ed è costretto, dopo aver tagliato il traguardo, a tornare indietro, donandosi così agli scatti dei fotografi.

Gran bella gara anche per Antonio “Tony” Esposito (Amatori Atletica Acquaviva), che preferendo la gara al tradizionale allenamento a Cassano con i suoi soliti compagni, coglie un “pesante” secondo posto in 53:36. E chiude il podio, l’ottimo Dino Masciale (Dynamyk Fitness Palo del Colle), che conclude in 54:54, “scortato” dal suo grande amico, compagno di squadra e mentore, il sempreverde Angelo Pazienza, quarto in 55:29. Ritornano a volare in alto i colori della Podistica Ferrandina, il merito odierno è di Sandro Tudisco, quinto in 55:56; brillante anche Silvano Calicchio (Montedoro Noci), sesto in 56:48. Le mano che si uniscono, due splendidi ragazzi, due cari amici, Angelo Pugliese “Pugliesino” (Nadir on the road Putignano), e Mimmo Minoia ((Pod. Valle d’Itria Locorotondo), chiudono appaiati in 57:16, rispettivamente settimo e ottavo; l’emergente Vito Procino (Bio Ambra New Age Turi) coglie un rilevante nono posto in 57:35, seguito dall’indigeno, ma bandiera da anni della Montedoro Noci, Vitantonio Curri, serietà e bravura, decimo in 58:02.

Al femminile, Marisa Russo sembra averci preso gusto: di casa qui a Martina, la massafrese dei capelli corti si impone, felicissima – cinta dalla corona di alloro – in 1:05:58, portando in alto i colori della Marathon Massafra. Da applausi il secondo posto di Maria Pompea Bruno (Team Francavilla), in 1:09:47, con la determinatissima Alessandra De Luca (Atl. Amatori Brindisi) terza in 1:10:12. Ammirevole… è quarta Cinzia Ammirato (Atletica Monopoli) in 1:11:57, con la generosa Fabiana Sonnante (Crispiano Marathon Club) quinta in 1:12:57, davanti alla grintosa Giuliana Chiffi (Atletica Talsano), sesta in 1:13:24. Anche oggi da lodare Angela Vinciguerra (Atletica Monopoli), che chiude settima in 1:13:34, come Angela Sabatelli (Alberobello Running), che la segue, ottava, in 1:14:42; bravissime anche Florinda Rosaria Mastro (Atletica Città Bianca Ostuni), nona in 1:16:03, e Eugenia Resta (Gioia Running), decima in 1:16:32.

703 i finisher Fidal (uno in più degli iscritti, si sarà forse aggiunto qualcuno last-minute), con speciale menzione per l’88enne Leonardo Palmisano (Alberobello Running) che conclude festeggiatissimo in 2:21:24. Tra le signore aveva chiuso, al passo, Vita Antonia del Giudice (Team Pianeta Sport Massafra) in 1:56:50.

Come promesso, un mega ristoro finale attende gli atleti: consegnando gli speciali tagliandini avuti all’atto dell’iscrizione, si ritirano, stand dopo stand, panino con capocollo, dolci, vino, acqua, the caldo, frutta e… non ricordo cos’altro.

Si mangia, si gusta, si ride, in attesa che arrivi il buon Leonardo e possano cominciare le premiazioni…

E, in effetti, non appena la gara è conclusa, si comincia subito con la cerimonia di premiazione alla presenza dell’Assessore allo Sport, Stefano Coletta. Qualche goccia di pioggia mette in allarme gli astanti, ma dura davvero poco e si continua imperterriti, sotto le gocce di prosecco offerto dal simpatico “maialino” che ha allietato l’intera manifestazione.

Gianpiero Bianco e Marisa Russo, i due vincitori, ricevono i giusti applausi e i giusti premi, compreso il Trofeo, per celebrare la meritata vittoria; ottimi cesti anche per i rimanenti componenti dei due podi, Esposito e Masciale tra gli uomini, Bruno e De Luca al femminile.

Premio speciale al primo martinese: si celebra infatti il 1° memorial Alessandro Moricella, giovanissimo dipendente Ilva deceduto in servizio, ucciso da un colata di ghisa incandescente: la Signora Moricella (che ha partecipato alla non competitiva) consegna la targa a Vitantonio Curri, decimo arrivato nella generale, a ricordare il 10 che Alessandro indossava sui campi di calcio, nella sentita e toccante cerimonia.

E’ il momento dei meritevoli, i primi tre, di tutte le categorie per fasce di età: ricco cesto di frutta per tutti loro e via fino al riconoscimento per le società, le prime tre, per numero complessivo di arrivati.

Vince la Montedoro Noci con 37 finisher su Atletica Castellana (35) e Amatori Putignano (29).

Saluta e ringrazia l’ottimo presidente Francesco Cervellera che ha debuttato – insieme a tutti i soci e collaboratori – alla grande con questa pregevole, apprezzata e ben organizzata manifestazione; il saluto anche di speaker Paolo, che l’anno prossimo proponiamo per Sanremo.

La foto di gruppo e andiamo via da Martina Franca senza pioggia. Sciot & Vnot, ci vediamo l’anno prossimo.

Roberto Annoscia